Parliamo di quell’oggetto apparentemente innocuo ma che rappresenta un pericolo per la socialità: lo slippino da bagno.
Quello che mi facevano mettere quand’ero piccolo e diciamolo, non ci ho mai dato peso, era un costume, serviva per andare in piscina o al mare e insomma, chissenefrega no?
Questo finché sono arrivato alle medie, e gli amici adolescenti m’hanno preso talmente a male parole che ho giurato non l’avrei più messo. I miei amici me l’han proprio detto, Andrea quell’attacco chiappa – inizio coscia non si può vedere, o fai l’atleta olimpionico e allora sì, sennò da’ indietro lo slippino alla mammina e compra i bermuda (coi soldi della mammina).
E da lì boom, una mega rivoluzione con i bermuda che arrivavano sotto il ginocchio. Che sugli scivoli del parco acquatico ti rallentavano una cifra e facevi le scintille, allora te li rifacevi su tipo mondina che va a raccogliere il riso. Ma appena entrato in acqua stop, il bermuda tornava giù.
E alla fine sì, i bermuda fanno socialità. Tant’è vero che ancora adesso l’unico slippino ce l’ho bello nascosto e lo uso solo sotto la muta (quando capita, cioè mai).
Solo che l’altro giorno voglio andare in piscina e tutti i bermuda sono in lavatrice. Adesso cosa faccio, be’ non vado. Poi mi dico facciamo così, metto lo slippino, però vado tardi tardissimo, quando tirano su le sedie a sdraio, faccio le mie vasche ed esco senza salutare nessuno.
E niente, lo slippino è fan-ta-sti-co. Ma una roba che non vi dico, in acqua mi dà una libertà praticamente infinita. E quando esco posso andare in giro senza sentire freddo al pancino!
Maledetti amici delle medie, stavo meglio senza di voi.
Considerazioni:
a) andrò a nuotare in piscina di notte per poter usare lo slippino e non perdere in socialità
b) la mia voglia di slippino a quarant’anni potrebbe rispecchiare una strana sindrome di Peter Pan
c) devo iscrivermi a un corso agonistico preolimpionico per giustificare lo slippino agli occhi di suddetti amici