Abbiamo rischiato un incidente diplomatico con la fatina dei denti. Con un essere ultraterreno, non so se mi spiego. Per capire quanto la cosa mi stia a cuore, vedete articolo su Peppa Pig del 5 febbraio scorso.
Caterina ha perso l’ennesimo dente. Un dente che ballava da 4-mesi-quattro e dava il patema non solo a lei, ma a tutta la famiglia. Perché le faceva male, perché ci girava intorno col cibo, figuriamoci con lo spazzolino. Fatto sta che l’ho convinta a tirarselo via da sola, mica facile. Ce l’ha fatta, hip-hip-urrà.
La mattina arriva mostrandomi la banconota verde muschio da 5€.
«Ma è fantastico!» le dico.
(faccia serissima) «Mi ha portato solo 5€.»
La prima reazione è stata farmi il segno della croce, un gesto da bigotto di provincia da usarsi quando qualcuno nomina il diavolo (o Voldemort, è lo stesso). Con la speranza di creare uno scudo invisibile attorno alla conversazione, che ci protegga da orecchie ultraterrene indiscrete.
E avrei potuto tirarle il mega-pippone sul fatto che io alla sua età con 5 MILA LIRE saltavo i fossi per il lungo coi braghini corti a gennaio, e che nella solita Africa c’è il solito bambino eccetera. Ma non l’ho fatto, sparatemi.
Anche perché lei ha motivato: «Me lo son tirato giù con le dita, sono stata coraggiosa.»
Capite bene che lì la questione diventa delicata. Idee che mi son venute e che l’han convinta poco poco:
1) forse la fatina non c’aveva da cambiare
2) forse ieri sera eravate in troppi a perdere la paletta. Il montepremi è quello, quindi pochi soldi ma per tutti. Ho pure aggiunto «tipo il totocalcio»
3) il vero valore è aver affrontato la paura di togliersi il dente, e non c’è nulla di più bello (sento il suo pensiero: ma va’ a cagare, va’)
Alla fine si sveglia Francesca. Dai che bisogna andare a scuola. Con tono molto pratico propone a mia figlia una join-venture con anticipo del capitale universitario e raddoppio dell’importo economico a 10€.
Là, chiusa la faccenda all’occidentale maniera.
E ora ci sentiamo tutti un po’ più bestie.