Bello andare al cinema. Ma c’è una cosa che non sapevo.
Le ragazze sono in vacanza con i nonni, e quindi col cognato e mio nipote Tommaso mi sono concesso una bella serata al multisala a vedere il nuovissimo Deadpool-Wolverine.
Anche perché ultimamente andavo al cinema solo per le animazioni Disney Pixar, che va benissimo per carità ma oggi facciamola brutta.
Arriviamo pure in anticipo di una ventina di minuti, Tommaso si lancia alla coda delle bibite popcorn e nachos.
E io mi dico, ma sai che c’è, oggi sono così in vena che vado al bar e magari mi faccio pure un aperitivo pre-cinema perché:
- sono maggiorenne
- mi voglio proprio viziare
- secondo me se guardo Deadpool dopo un cocktail lo apprezzo pure di più
Vado al bancone del bar con quello sguardo curioso e orgoglioso, scorro la lista e dico «massì, fammi un americano.»
«Caffè, o cocktail.»
«Per la miseria, un cocktail.»
A briglia sciolta, Andrea, a briglia sciolta.
E lì la bartender mi fa la domanda della svolta. «Lo bevi qua, o in sala?»
«Ma perché, posso portarlo IN SALA?!?!»
Detto con l’accento bresciano più bresciano che abbiate mai sentito. Quello di chi non contiene l’emozione.
Insomma me ne sono venuto via con un pratico bicchierone da Coca Cola riempito di tutt’altro.
Ma questa cosa è sempre stata così? Voglio dire, nessuno me l’aveva detto?
Considerazioni:
a) il camuffamento ricorda molto la bottiglietta di whisky infilata nel sacchetto di pane, giusto per salvare le apparenze. Comincerò a studiare gli altri adulti per capire chi-beve-cosa.
b) se al bancone dei nachos e popcorn facessero anche il piattino olive e tartine potrebbero rilanciare anche i film in bianco e nero
c) mi immagino tutti i prossimi film di animazione a cui andrò. «Papà, ho finito la Coca-Cola, posso bere la tua?» «Mi dispiace figliola, papà ne ha davvero bisogno.»