I ragazzi e i cellulari. Va be’, ormai l’abbiamo capito, i cellulari sono irrinunciabili ma fanno male, specie ai ragazzi, ma specie anche agli adulti, ma specie-specie anche agli anziani, insomma i cellulari fanno male globalmente e il vecchio spot del bambino a casa che parla con il papà relegato sulla piattaforma petrolifera nel Mare del Nord ci fa quasi tenerezza. Ah che bella ingenuità.
E adesso che le ragazze hanno otto e dieci anni il pressing è continuo, melocompri melocompri melocompri, no Caterina, no Lucia, e via così, a ripetizione.
Solo che usano il mio. Quando mi distraggo, quando non l’ho lasciato fuori dalla portata dei bambini, per citare i libretti d’istruzione. Solitamente la scena è questa:
«Ah! Cate metti giù il mio cellulare!»
«Ma stavo guardando quanti anni ha Marcella Bella.» Che è la tipica frase giustificativa che dice anche mia mamma quando la becco a tavola a scrollare. Non su Marcella Bella, chiaramente, ma la formula “ma stavo guardando…” è un grande classico del colpevole beccato in flagranza.
Comunque stavolta voglio essere definitivo. «Francesca, mi tocca cambiare il PIN del telefono.»
«No!» fa Caterina.
Tombola, ho fatto centro. «Sì cara mia. E lo cambia pure la mamma.»
«Non lo farete» fa Caterina.
«Muahaha. Ora capisci cos’è il potere?»
«Va bene, fatelo.» Dice la Cate. «Allora io provo a entrare tre volte e te lo blocco.»
Cioè, qui siamo al controricatto.
Considerazioni:
a) io il PUK per sbloccarlo non so dove ce l’ho. L’avrò messo con i PUK di tutti i cellulari precedenti, in una scatola che sta in qualche altra scatola
b) Caterina, altro che Marcella Bella le dico, aspetta che ti faccio vedere quanti ne ha Tom Cruise, che fa lo stuntman di sé stesso. E giù a scrollare assieme
c) alla fine meglio che lasciamo tutto così. Anche perché se cambio il PIN poi lo dimentico io, e finisce che mi blocco il telefono
