Allora fino all’ultimo ho temuto di non riuscire a scrivere il post visto che sono in vacanza, all’ozio ci si abitua in fretta e come dice mia madre, meno si fa e meno si farebbe.
Insomma dove sei, chiederete voi.
Be’ quest’anno soluzione molto ergonomica, essendo noi in cinque famiglie con bimbi, perché SÌ al divertimento dei più piccoli ma anche NO a diecimila spostamenti quotidiani, e dove si va stasera, abbiamo chiamato in pizzeria, 20 persone a luglio ci han detto alle 17.00 o ci sistemano nel parcheggio (abusivo).
Sicché animati da un unico grande sogno organizzativo ecco l’idea: chiuderci per una settimana in un villino in centro Italia e ragazzi, chi s’è visto s’è visto.
Per cui vi faccio un veloce elenco di quali sono i vantaggi:
- dieci pargoli che scorrazzano allegri tutto il giorno e si organizzano da soli;
- se a uno venisse voglia di evadere e cercare la libertà nei boschi, ci sono tipo tre cerchie di mura da superare, manca solo il fossato;
- quando vi fanno la domanda: “mare o montagna?” potete piazzare lì l’alternativa e garantirvi minuti di piacevolissima conversazione.
Insomma, dentro le mura libertà assoluta. Tra l’altro la casa è un labirinto, ci sono diciottomila stanze e ingressi come li facevano una volta. Che a volte è pure troppo, perché i bambini spariscono in qualche anfratto e li perdi dai radar.
Finché sei in giro a far niente e ne compare uno che ti chiede: “hai visto mio papà?” e tu sollevi le spalle. E quello se ne va.
Passeggi un altro po’ e ne arriva un altro: “hai visto mia mamma?” E di nuovo alzi le spalle.
E allora il dubbio: aspetta, da qualche parte SICURAMENTE c’è una Lucia che chiede di te.
E allora sei tu a fermare il terzo bambino: ma hai visto la Luci?
Alza le spalle e se ne va.
Ecco, appunto.
Alla fine Lucia non mi stava cercando, ovvio. C’aveva lì le sue amichette del cuore, lei.
Papà, mi stai disturbando.