Convincere il papà Andrea a suon di lusinghe non è semplice. È semplicissimo.
Tutto è nato col fatto che mi son lasciato crescere i capelli quei due centimetri in più. È bastata una volta che Francesca mi dicesse toh, stai bene col capello un po’ più lungo, che subito mi son convinto.
Finché un bel giorno Caterina mi guarda meglio. «Papà ma come li tieni i capelli, sembri un boomer.»
«Figlia cara, penso tu stia usando boomer a sproposito.»
Poi ho pensato, cosa farebbe il genitore 2.0? Mettiamo questa figlia di fronte a nuove responsabilità.
«Bene, figlia cara, allora i capelli me li metti a posto tu.»
«Certo che te li sistemo io» fa lei come se fosse ovvio.
E mi liscia il ciuffo tutto in avanti con la sicurezza di Jeanluidavì.
In effetti il risultato è bello, chi se l’aspettava.
Solo che entra la Luci che nel frattempo stava nelle retrovie. «Nooo. I capelli vanno così.»
E si mette a lisciare anche lei, ovviamente nella direzione opposta.
«Ecco fatto.»
Be’, è bella pure questa soluzione.
«No!» si rimette in mezzo Caterina.
«No!» la spinge via la Luci.
Insomma, i miei capelli vengono rimaneggiati tipo dieci volte.
Finché Caterina cala l’asso. «Ecco qui. Ora sei elegante come Djokovic.»
Ah caspita. Djokovic è elegantissimo, più di James Bond.
«Brava Caterina!» faccio io alzandomi.
«Aspetta!» fa la Luci.
«Luci-cara, ti dirò la verità, tua sorella mi ha blandito con dolci parole.»
La Luci fa la boccuccia e cala il suo, di asso. «Ma scusa, papà. Io ti pettino come il papà Andrea. Preferisci essere come Djokovic, o come il papà Andrea con le sue belle figlie?»
«Ma Djokovic, chiaramente. Tutti vogliono essere Djokovic.»
In quel preciso istante riesco a sentire il cuoricino che si spezza.
Considerazioni:
a) spiace Lucia, ma con la carta Djokovich Caterina ha vinto game, set e match;
b) sì comunque alla fine i capelli li accorcio, e sia finita lì;
c) le mani delle mie figlie hanno rilasciato una quantità di sebo eccezionale. Praticamente mi han fatto la maschera ai capelli