Ma parliamo di Rambo. Il primissimo, che se non l’avete visto non importa, certo un po’ mi stupisco, ma ora vi dico tutto quello che c’è da sapere.
Rambo, reduce del Vietnam che torna a casa e tutto è cambiato, non c’è più posto per lui e la cosa lo fa stare male.
Già capite l’alto valore allegorico che vorrei arrivasse alle mie figlie. Specie alla Cate, che è l’unica ancora sveglia. Specie stasera, che la mamma è a cena fuori e inoltre lo danno su Italia1 come quand’ero bambino. Un segno. Ha imparato a giocare al Nintendo 8bit. A usare il telefono fisso.
Le basi essenziali per una vita all’insegna della continua scoperta.
E insomma tac, Rambo su Italia1.
«Caterina: questo è un bel film.»
Lei butta un occhio: c’è questo giovinotto vestito di iuta che sta appeso a una parete di roccia. Su un elicottero c’è il vicesceriffo dal grilletto facile, che a lui i veterani come Rambo gli dan fastidio. E lo punta.
«Papà! Cambia subito!»
«Guarda Caterina: lo braccano solo perché lui è diverso.»
E Rambo preferisce buttarsi nella boscaglia mille metri più sotto. Si fa un male cane, ma è vivo.
Ragazzi che film.
«Cambiaaa!» mi grida.
E poi il cattivone col fucile cade. E non lo vedi spatasciarsi, questa è una finezza. Lascian tutto all’immaginazione.
«Papaaààà!»
E allora le spiego che io alla sua età mi ero già fatto tutta la filmografia Schwarzenegger-Stallone, insomma, guardate come sono venuto su bene.
E poi Rambo è Rambo, dai. Come Sanremo è Sanremo.
Stiamo per arrivare alla scena in cui si toglie mezzo abete rimasto incastrato nel braccio. E so che quella scena è un po’ forte, mica son scemo.
«Ok, Caterina, questa puoi non guardarla.»
«PAPÀ! Adesso chiamo la mamma.»
«No! Aspetta!»
Fermi tutti. Ora mi trovo anch’io attaccato a quella parete di roccia. Con una mamma Francesca nei panni del vicesceriffo che se viene a sapere cosa succede non ci pensa due volte a tirare il grilletto. Dall’altra, un volo di svariati metri su un abete difficile ma con la consapevolezza che questo è un film cult e lo sto facendo per il suo bene.
Rischio la pallottola? Salto?
Beh un pò forte per la bimba, che avrebbe gustato più volentieri il castello errante di Howl, ma non era nella disponibilità dello scettro-telecomando. Invece che porre l’accento sulle sue imprese atletiche, avresti potuto porre l’accento sulla figura di un reduce tormentato che si ritrova in un mondo che non riconosce. Beh in ogni caso…. togli oggetti contundenti e il caricatore dal fucile di precisione dal comodino della energica consorte…. ed evita i sequel di Rambo hanno stravolto il lato umano del personaggio.
Massimo! Seguirò PEDISSEQUAMENTE… 😬