Le mie figlie hanno imparato a parlare con Siri. Che se non lo sapete è l’assistente vocale che sta sul mio Mac, su tutti i Mac a dire il vero, mica l’han creato apposta per il sottoscritto.
Insomma per parlare con Siri c’è un tastino tutto colorato e ovviamente le mie figlie è la prima cosa che hanno premuto.
A Siri puoi chiedere un sacco di cose, aprire e chiudere programmi, pure sapere che tempo fa quando non hai voglia di aprire la finestra.
Comunque la Cate e la Luci ogni tre per due sono lì, a chiedermi se ho finito di scrivere ché loro hanno da chiedere cose. Non a me, padre dalle mezze certezze e pure quelle non sai se fidarti.
A Siri.
L’altro giorno mi sono trovato la Luci a fare queste domande:
«Ehi Siri, quand’è Nataleee?»
«Natale è domenica 25 dicembre 2022.»
Lucia mi guarda. «È giusto?»
«Sì che è giusto»
«Brava Siri! E quando è la Befanaaa?»
«L’Epifania» la corregge, «è venerdì 6 gennaio 2023»
«E quand’è il tuo compleannooo?»
«Anche se ho cominciato a esistere gradualmente, considero il mio compleanno il 4 ottobre.»
«Siri, ce l’hai il fidanzato?»
«Non credo di aver capito.»
Brava Siri, bravissima. Un conto è rispondere a ‘sta nanerottola, un altro è scoprirti.
La Luci non demorde: «Siri, ti voglio bene!»
«Anche tu non sei male.»
«Oh! Mi ha detto che non sono male!»
«È stata gentile. Però guarda che…»
E niente, mia figlia sta già tentando di abbracciare il Mac.
Ora vediamo se la scocca in alluminio regge come scritto nel depliant, ma ho i miei dubbi.
Faccio due considerazioni sul fatto che le mie figlie parlino con Siri:
- ora le loro voci sono sicuramente schedate in qualche database della cìa o dell’effe-bi-ai, avete presente il pc di Mission Impossibile quando Tom Cruise scende dal soffitto? ecco, quello. E tra vent’anni le autorità diranno a Lucia: ah, dunque è lei la bambina che diceva così tante parolacce. La teniamo d’occhio da un po’.
- ora SIRI non riconosce più la mia, di voce. Se provo a chiederle qualcosa temporeggia e intanto chiama i carabinieri.