Violenza = MALE. Facciamo questo disclaimer, fraintendere è un attimo.
Detto questo, ho insegnato a Caterina a tirare i cazzotti. L’ho vista fare a botte col cugino: e anche se loro dicono “per finta”, a me sembra che volino delle gran pacche. Ma contenti loro, dico io, contenti tutti (Francesca non è d’accordo, ça va sans dire).
Solo che mentre il cugino si dimena che nemmeno Brus-lì, i pugni di Caterina sono… be’, sghimbesci.
E allora mi son detto, le insegno. Alta esperienza da parte mia, che credete: dai tempi delle superiori c’ho una cintura “arancio-contrassegno” di karate. So che sembra una barzelletta ma giuro, esiste: il contrassegno è l’asterisco che trovate in fondo al mio contratto di karateka. In piccolo c’è scritto “cintura verde mai, però bravo che si impegna”.
Dall’alto della mia esperienza di lucidatore di palestre, dicevo, le ho insegnato a tenere il polso dritto, sennò se lo rompe, e tirare dentro il pollice, sennò idem. E potevo fermarmi lì.
«E comunque i pugni non si danno», dice Francesca dal bagno.
«Esatto» aggiungo io, che intanto però mi son preso bene e mi sembra di stare sul set di Rocky. Abbraccio il cuscino del divano come fosse un quarto di bue e ormai le grido colpisci! Fa’ vedere gli occhi della tigre.
Perché in fondo, al di là delle belle parole, da quando son diventato papà c’ho dentro questa paura che non mi molla più: il malintenzionato, losco e sempre in agguato.
Caterina non è una che dà confidenza, capiamoci: contate che per darle il bacio della buonanotte devo aspettare che si addormenti. Sennò son manate in faccia. Ma dare poca confidenza è abbastanza? Sì?
E allora annego la frustrazione, cuscino alla mano, e le urlo colpisci! Colpisci!
Finché arriva il karma. Una sera penso stia già dormendo, mi avvicino e la bacio sulla fronte. E m’arriva un cazzotto in piena trachea, dato proprio bene devo dire, che mi fa piegare in due.
E mentre annaspo, Caterina sottolinea il concetto ormai chiaro, “niente baci”. Oh, come si difende bene, oh come sono orgoglioso.
Oh quanto mi manca un po’ d’aria.
Eh ….. eterno dilemma dei papà. Sappi dosare iniziativa e concretezza (lucidità …ormai) …. e continua a prendere cazzotti…. quelli che ho preso io li rimpiango ancora oggi, ed Elisa aveva le mani come un wrestler