Se ricordate tempo fa avevo aperto la simpatica sotto-rubrica “Figlie e mille modi per darsele.”
Diamo seguito! Perché sapete che assisto ai litigi delle figlie e be’, intervengo poco. Spesso me ne sto in disparte col bloc notes a registrare un po’ di tutto, conflitti, cause scatenanti, i colpi migliori sopra la cintura.
Quindi potremmo dire che da parte mia c’è pure rigore scientifico, anche se Francesca che invece è interventista propende più per il “mi sei inutile.”
Comunque stavo sul letto a leggere.
E di là sento un bel trambusto, come di una cucina-giocattolo spostata e ribaltata, e le bimbe che ci corrono sopra. E intanto già penso, dai che finalmente la buttiamo.
«Ahi!» urla la Cate.
E penso, be’ la Cate è grande una volta e ½ la Luci, mica se le farà dare.
«Ahi!» fa di nuovo. Evidentemente le sta prendendo dalla nanerottola, di cui tutto si può dire tranne che non ci metta passione.
«Luciaa! Tu sei cattiva» continua la Cate. «Tutti dicono sempre che sei una bimba brava. Ma non è vero, loro non lo sanno che sei cattiva-cattiva-cattiva.»
E dopo una spataffiata così, che se la dicessero a me mi seppellirei, perché insomma la Cate le ha lanciato un’accusa che è tutt’altro che leggera, sa quasi un po’ di complottismo e premeditazione, ecco dopo una spataffiata così di nuovo silenzio.
Ah! La Cate ha fatto centro, l’ha colpita nell’orgoglio.
E subito dopo SPATATRAC! il rumore dell’intera cucina-giocattolo lanciata attraverso la stanza.
Che pure a me viene l’istinto di alzarmi, se non che la Cate irrompe in camera spaventata, sta fuggendo. Ommioddio ora la Luci le suona anche a me.
E poi lontano, a rompere il momento di tensione, una sirena dei vigili del fuoco. La mia occasione di disinnescare.
«Sentite, bimbe!» E loro si fermano. «Sono i vigili del fuoco! Dove andranno?»
E la Luci, finalmente, fa sentire la propria vocetta. «Li ho chiamati io! Per portare via la Cate!»
E niente, magari per le botte ne possiamo anche parlare, ma in quanto a tempi comici vince a mani basse.