Vi siete fatti un’idea: per i Lauro portare le figlie a scuola è un momento di tensione.
I toni si scaldano in fretta, il primo (la prima) che urla induce reazioni a catena sul resto della famiglia. Per i vicini sembreremo una casa di pazzi.
Finché Francesca intraprende una precisa sequenza di gesti, che quando inizia sai che è la soglia temporale oltre la quale le chiacchiere stanno a zero. L’ultimatum. Dito che indica l’orologio sul display del forno, apertura della porta, dito che indica “fuori”. Mia moglie deve essere convinta che la ripetizione alla fine possa condizionarmi tipo cane di Pavlov e rendermi un uomo migliore. Ahah. Maddov’è l’amore, mi chiedo.
A seguire: me + figlie scaraventati sulle scale, con possibili rischi che ormai ben conosciamo.
Ma lunedì è successa una cosa che ha interrotto la sequenza. Ero talmente in ritardo e trafelato che mi sono infilato maglione e cappotto praticamente assieme. La testa bassa e colpevole, arrivo sull’uscio e mia moglie mi ferma. Tutto a gesti, ovviamente. E mi sistema il colletto della camicia che mi era rimasto per metà inabissato sotto il maglione.
Ed è stato un momento, come dire, magico. Dolcissimo. Certo, visto da fuori poteva sembrava uscito da una pubblicità antidiluviana: la casalinga sistema la cravatta al marito percipiente stipendio. Ma ehi, le dita che mi raddrizzavano il colletto a mezzo centimetro dalla pelle m’han dato, giuro, un brivido blu. Houston, abbiamo un contatto.
E mi raccomando, Andrea, non dirle niente e goditi il momento.
Mercoledì ho riprovato: questa volta ho tenuto il cappuccio del cappotto alla rovescia. E funziona! Nella sequenza è entrato il gesto amorevole. Cioè, so che nella sua testa è più un “non ti mando in giro così maltratto insieme”, ma va bene così ®.
Lunedì prossimo voglio provare a lasciare lo sbaffo di dentifricio, e vedere se prima di sfregare si umetta il dito con la lingua. Auguratemi in bocca al lupo.
Ti ricordo …. comico spaventato guerriero, che passi sul filo di una falce (di luna) di ire matriarcali ogni giorno, che è ora…. sbaffa il dentifricio sulle sue labbra e levalo con un bacio appassionato . Abbi cura di tenere le scarpe ai piedi… per una onorevole eventuale fuga … ma aspetta il tuo destino impavido …e poi narra nel prossimo “Orso scrive” come è andata
caspita che citazioni!
grazie mille ❤️