La gatta mi distrugge le piante

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Gatta e piantine domestiche, una convivenza possibile? Assolutamente no.

Come sapete ad agosto è arrivata la gatta Ciccia Baffi, che a una prima analisi comportamentale si era subito dimostrata refrattaria ai lavori di fatica e incline alla nullafacenza. Nel senso che non prendeva nemmeno le mosche che ad agosto sono tante e basterebbe tenere la bocca aperta per ingoiarle. 

Ora è ottobre e le ultime mosche si azzerano da sole. Ma in compenso ho scoperto che Ciccia Baffi nutre una passione predatoria nei confronti delle mie piante.

Al punto che mi chiedo, ma un animale non dovrebbe integrarsi nell’ambiente circostante, rendersi un tutt’uno con la natura in una perfetta simbiosi?

Evidentemente no. Il predatore tiranneggia sempre e comunque, e tanti saluti.

Voi direte, Andrea stai esagerando. Cosa vuoi che faccia una gatta?

Bene, vi porto quattro testimoni chiave.

1) la Sanseveria in salotto, pianta dalle spiccate doti ossigenatorie. Che era un po’ la padrona di casa con le sue foglie avvitate tutte in su, e ora è lì che grida aiuto, mi sta sfrangiando tutta, Andrea perché mi hai fatto questo.

2) la palmetta Maya che mi ha regalato mia sorella, con la sua chioma ribelle che casca all’ingiù. Ormai ha il tronco scorticato ed è diventato il giaciglio del felino

3) la mia pianta di litchi. Cresciuta da un nocciolo di litchi che mi sono scofanato  a capodanno, ovviamente. E che dopo dieci mesi mi aveva fatto una bella piantina che semplicemente non esiste più. Ha definitivamente reso l’anima a Barbalbero;

4) il fagiolo sul terrazzo. Talmente esasperato che progetta di tuffarsi giù. Lo vedo da come protende i rami oltre il parapetto.

Ditemi voi.

Considerazioni:

a) comunque da un mese c’è sempre terriccio ovunque per casa. Perché oltre a torturarle, Ciccia Baffi si diverte a togliere terra ed esporre le radici;

b) dopo che mi ha rotto un vaso di terracotta, tutte le mie piante grasse si sono trasferite in cima ai mobili della cucina. Lì almeno fa caldo e Ciccia Baffi non ci arriva. Non ancora, almeno.

c) sto seriamente pensando di far impagliare la mia gatta. E metterla lì accanto alle piante, a perenne monito.


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