Tranquilla: so quello che faccio

L'ORSO SCRIVE  > rubrica del cuore >  Tranquilla: so quello che faccio
0 Comments

La sete di conoscenza può fare male. Nel senso del dolore.

Ero lì con la Luci e il nocciolo di un’albicocca. E le faccio, sai Luci che secondo me questo nocciolo può essere rotto, è solo un involucro, e dentro c’è il vero seme? Indaghiamo.

Prendo lo spaccanoci che abbiamo nel cassetto, che in realtà è più uno spaccadita, perchè ricordo che già un paio di volte mi ci sono ingiuriato. Secondo me l’abbiamo pagato pochissimo ma è uno di quegli attrezzini da cucina che usi pochissimo quindi chissene.

Mi metto a imprimere una forza pazzesca su questo nocciolo dicendomi anche, sta’ attento Andrea.

A un certo punto si spacca davvero con un craaaac e questi due risultati:

1) tutto schizza dappertutto, ma tipo che il seme è attualmente irreperibile da qualche parte per casa

2) mi prendo uno schiaccione micidiale. Le ganasce mi hanno stretto la ciccetta interna del dito, quella che fa malissimo e poi ti resta l’ematoma piccolo e pulsante.

E niente, insegno alla Luci come soffre davvero un maschio adulto, cioè rotolandosi per terra aspirando fra i denti in quel suono tipico che fa hssss, hssss. Praticamente un cobra.

Francesca entra in scena dicendo alla Luci di andare a letto. Oltre a fare della facile ironia: «Hai altre cose sagge da insegnare a mia figlia o sei a posto così?»

Che sono cose da non dire a un cobra ma io le rispondo solo hssss sperando capisca quanto posso essere velenoso.

Una volta che mi sono ripreso e mi lavo i denti con la Luci, prendo finalmente una decisione matura.

«Luci, corriamo rischi inutili. Butterò via quello schiaccianoci difettato e lo cambierò.»

«Papà, ma la prossima volta non potresti farlo usare dalla mamma?»

«Sciocca bambina. Se ti dico che è difettato, è difettato.»

Considerazioni:

a) attenta Luci perché il cobra può colpire pure te;

b) alla fine il semino non l’ho più trovato, mi crescerà un albicocco dietro l’armadio;

c) lo schiaccione sulla ciccetta del dito penso sia un male di cui non si parla mai abbastanza. Quando capita veniamo lasciati a noi stessi. Hsssss.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *