Litigare di brutto perché è finito il caffè

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Ci sono dei conflitti famigliari che nascono da un nonnulla e tali finiscono. E poi c’è il conflitto che ruota attorno al caffè.

A casa nostra abbiamo il Pellini, Francesca se lo beve a casa per tutta la settimana, io in ufficio e a casa solo il sabato mattina.

Che poi io lo chiamo Pellini, ma se a voi piace il Kimbo Lavazza Illy siete liberi di dare il nome che vi piace. Tanto nessuna Casa del Caffè mi paga per questo post, quindi è uguale.

E niente, arrivo a sabato e il caffè è finito. E nemmeno lo dico io, che è finito: lo dice Francesca.

«Oh no, abbiamo finito il caffé.»

«E lo vedo» faccio io. «Tu Francesca, tu l’hai finito.»

«Scusa se la mattina mi permetto di bere il caffè, sai?»

«Sì ma il caffè non te lo fai nemmeno nella moka. Te lo fai in quel robo, lì.»

Perché lei ha questa macchinetta che fa blo-blo-blop, prende il nostro preziosissimo caffè super selezionato dallo scaffale Esselunga, lo mette in un colino e poi là, praticamente ci fa un infuso.

Francesca rivendica i più nobili principi democratici. «Sarò libera di fare il caffè come mi pare e piace.»

«Ma non sei altrettanto libera di finirlo, il Pellini. Usa il caffè d’orzo, se proprio devi metterlo in quell’aggeggio.»

«Potrò apprezzare anch’io il caffè che bevi tu? O sei troppo intelligente e raffinato che te lo vuoi bere da solo?»

«Senti Francesca, scommetto che se la dici così poi sembra che hai ragione. Ma la realtà è questa: tu lo metti nella macchina blo-blo-blop, e poi ci aggiungi il latte. Ma tipo una parte di caffè per quattro di latte, praticamente un long-drink. Allora mi dici come fai a sentire il sapore del Pellini? ME LO DICI?»

«Lo sento eccome.»

«Maledetta bugiarda. Stai offendendo me, il tizio che ha sudato per raccogliere i chicchi, e pure il commesso dell’Esselunga.»

Considerazioni:

a) se pensate che mia moglie fuma come un turco e non ha olfatto, è chiaro che mente;

b) cara Casa del Caffè, se hai dei campioni da mandarmi come sponsorizzazione sappi che questo post lo riscrivo esattamente come vuoi tu;

c) al prossimo giro all’Esselunga giuro che prendo il peggio caffè dello zio Tobia-ia-ia-oh e gli cambio il contenitore. Poi vediamo se non ti sbugiardo, Francesca-cara.


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