E siccome siamo sotto Natale, parliamo di canzoncine natalizie. Quelle personalizzate, ovviamente.
Perché a noi Lauro piace essere canterini, pure al limite della sopportabilità, specialmente me e la Luci. Francesca è stonata ma comunque si diletta. La Cate invece, l’avrete capito ormai, è più seriosa e quindi o becchi il giorno giusto sennò ciccia.
E insomma sono lì in salotto a sistemare l’albero, mangiare zenzero, insomma a fare cose prenatalizie. Quindi taac, ecco dal profondo mi sale la-lieta-canzon.
«Si accendono, risplendono, le luci di Natale.»
«Papà!» sbotta Caterina.
«Che ho fatto.»
«Tu nelle canzoni metti sempre dentro la Luci e mai me.»
«Ma guarda Caterina che la canzone dice proprio così, le luci, non la Luci.»
Che tra l’altro è una coincidenza bella e buona.
«Sì, però di solito nelle altre canzoni tu la Luci ce la infili sempre.»
«Hai ragione, mia buona amica. Forse ti riferisci al grande classico, “Luci is all around us”. Senza contare “Last Luci, i gave you my heart.”»
«Esatto.»
«Ma guarda che la Luci ha un nome super-eufonico che si adatta a tutto. Son due sillabe che se le allunghi ci puoi cantare qualsivoglia canzone. Non per niente il suo nome l’ho scelto io. Il tuo l’ha scelto tua madre che ricordiamo è stonata.»
«Sempre lei, sempre la Luci. Io mai.»
«E poi c’è il fatto che spesso sei una pesantona e non ti va mai bene niente. Oh, l’ho detto.»
«Non è giusto che fai le differenze.»
E siccome a Natale siamo tutti più buoni, allora il mio spirito artistico fa la piega. «Va bene Cate, allora senti qua. “Si accendono, risplendono, le luci della Cate.”»
Breve momento in cui elabora l’informazione.
«Non mi piace.»
Ma tu guarda che novità.
Considerazioni:
a) tra Caterina e canterina c’è di mezzo la N di “no”
b) attenzione perché sono tutti jingle estremamente orecchiabili e finirete per cantarli pure voi. In caso sappiate che è lo spirito del Natale
c) un’altra grande hit da cui si capisce che il nome “Luci” sta bene su tutto, pure storpiato, è “Feliz Luciottad, Feliiiz Luciottad”. Via di trenino!