A cena ogni tanto è bello sbracare un po’. Senza perdere di vista i principi di una dieta equilibrata.
Ormai sapete che quando mamma Francesca esce la sera noi c’abbiamo il protocollo pizza. Ah! irrinunciabile piacere italico. E stasera la ordiniamo pure da asporto perché ci dà quel tocco da famiglia quasi abbiente. Rincaro del paniere Istat, non ti temo.
E la Luci vuole quella al tonno, la vuole per sé e non scende a compromessi. Va bene, però Cate tu no, io e te siamo grandi e maturi e perciò stasera diamoci dei paletti.
E lei alza un sopracciglio.
La pizza la prendiamo sì, però domani si va a scuola, quindi la dividiamo e niente carne. Quattro formaggi? No Cate, non ci siamo capiti. Al massimo la mozzarella, e però poi ci mettiamo tutta verdura. Tipo radicchio e noci.
«No, il radicchio no. Facciamo spinaci.»
«E sia» dico io. «Spinaci e noci.»
Salgo in auto e chiamo la pizzeria direttamente dall’abitacolo. Viva l’efficienza.
«Perfetto» mi fa il ragazzo della pizzeria. «Una tonno. E una spinaci e noci.»
Passo a ritirare. Torno a casa. Apro il cartone.
Ma questa non è la pizza giusta. Han messo il radicchio?
«Cate nella concitazione dell’ordine mi devo essere sbagliato. Me l’han fatta al radicchio.»
«È radicchio quello?»
«Non hai tutti i torti, mia giovane amica. In effetti questa sembra carne. Hanno messo la carne?!»
Vado a vedere il foglio dell’ordinazione.
Ripenso alla telefonata fatta dall’auto in tutta fretta.
Io che dico, mentre cambio marcia: «Pizza agli spinaci e noci.»
«Perfetto» mi risponde il tizio. «Una tonno. E una SFILACCI e noci.»
Gli sfilacci.
Bene Caterina. Ora abbiamo un quarto di cavallo che ci attende sul tavolo e col quale galopperemo insonni tutta la notte.
Ye-haaa.
Considerazioni:
a) non ordinerò mai più la pizza mentre sono in viaggio, ma esclusivamente in locali adeguatamente insonorizzati
b) tutto sommato la pizza al tonno della Luci non mi sembra più così male
c) be’ poteva andarmi peggio. Potevo assaggiare la pizza margarita. O acciughe e paccheri.