Scopro oggi che l’Unione Europea ha vietato la commercializzazione dei glitter. Notiziona fresca fresca. Glitter che praticamente stanno ormai su qualsiasi cosa, dai biglietti di compleanno ai cosmetici.
E la cosa mi fa un piacere immenso, perché io sono invaso dai glitter. Le figlie ne vanno pazze e ci hanno ricoperto casa, diciamo che si salvano giusto la porta di ingresso e le mie amate piantine sul balcone, ma per il resto sono assediato.
Tipo che vado al lavoro, mi guardano in faccia e ammiccando mi dicono “ehi, che hai fatto ieri sera?” No, è che mi sono addormentato sulla Barbie magia-delle-feste truccata da Lucia, porca la miseria.
Che poi ‘sti glitter, vengo a scoprire dal giornale, sono tipo inquinantissimi per via delle microplastiche, avete presente quei pezzettini piccoli piccoli piccolissimi? Ecco, tutta roba che a lungo andare ci finisce nello stomaco. Ma allora l’UE sta davvero facendo un favorone, non vedo l’ora di dire eh no, Lucia, spiace ma è vietatissimo.
Anche perché lei gioca a farci gli slime. Si è proprio creata un laboratorio sul balcone: prende acqua, sostanze colloidali di vario genere e un tubetto di glitter, e poi giù a mischiare. Giù a creare la sostanza perfetta che s’appiccica ovunque E BRILLA.
E niente, almeno ho le mie piantine con cui lagnarmi. Ieri sera le ho annaffiate, stamattina ci parlo un po’.
Ma aspetta, il terriccio è diverso. Luccica. Brilla, per la miseria.
«Luciaaaa!»
«Che c’è.»
«Hai usato il mio annaffiatoio per fare lo slime?»
«No.»
«Sei sicura?»
Nessuna risposta. Che equivale a un sì, ovviamente.
Maledetto glitter, l’Unione Europea è arrivata troppo tardi.
Considerazioni:
a) quindi le mie piante, che dovrebbero combattere l’inquinamento dall’alto del mio balcone, sono ora ostaggio delle microplastiche. È finita
b) ora so come apparirebbe un prato se un unicorno ci facesse la pupù
c) potrei provare a strofinare le foglie dell’avocado ed esprimere un desiderio