Ecco, c’è una cosa che ho profondamente sottovalutato quando mi son detto toh, mi piacerebbe avere due figlie. Uno pensa ai soldi. Uno pensa all’educazione.
No, la cosa che ho sottovalutato è il rompicapo logistico di dover piazzare le figlie durante le vacanze estive.
Si fa presto a dire ahah, che sarà mai. L’estate, i nonni, le piadine, la libertà.
Poi l’estate arriva, e i giochi stanno a zero.
Che poi non lo so se all’estero son messi uguale, se i bimbi francogermanoscandinavi hanno in realtà un contenitore pensato apposta, qualcosa che nemmeno ci sogniamo. Se le scuole fanno no-stop o i genitori stanno a casa pure loro.
Ma qui si passa da due fasi.
Fase 1: a giugno si seleziona la vasta offerta formativa. E fai pure lo schizzinoso.
“Mandiamole al grest di Canicattì, i cibi sono plastic-free.” “Mandiamole a quell’altro, dopo pranzo ti fanno leggere estratti dei Promessi Sposi così quando le figlie saranno alle superiori non resteranno indietro col programma.”
Fase 2: lo smercio. Con la storia dei Promessi Sposi abbiamo sistemato le figlie per ben due settimane, ora ne mancano ancora ottocentosettanta. Ci attacchiamo la carta nonni, la carta mare o montagna. Grazie al Covid c’attacchi pure lo smart-working. Arriviamo a due settimane. Due settimane avanzano sempre.
Chi vuole le mie figlie? Chi se le prende? Vi prego pago il doppio, nutritele a pane e acqua, tanto mangiano poco (bugia).
Insomma, le vacanze estive sono una partita a Risiko, è strategia. Cosa pensa la Luci di tutti questi sforzi?
«Oooh, ma io voglio stare a caaaasa.»
«Pure io tesoro. Ma a casa non c’è nessuno che ci rimane, con te.»
«Ma io tutto questo andare in giro, a fare cooose. Ma io voglio stare a casa mia.»
Tenetemi fermo o faccio una strage.
Considerazioni:
a) i giovani non sono mai contenti, oh finalmente lo posso dire anch’io e diventare anziano mentre lo dico
b) nonni vi prego: rimanete in salute a lungo, che qui c’è sempre bisogno. Dieta mediterranea e bere molta acqua
c) sto aspettando in grazia che inventino il baby sitter robotico dell’ “Uomo Bicentenario”. Così sta a casa lui, le piazzo davanti alla tv e buonanotte al secchio, ci rivediamo a settembre.